8 settembre, Natività della Vergine Maria
Vergine santa che portasti in grembo
il corpo incorruttibile di Cristo,
per il dolore atroce del Calvario
volgi lo sguardo tuo, rivolgi il volto
all’uomo disperato sul giaciglio.
Regina dei Misteri non negare
la grazia che fugò l’Angelo Nero,
per cui ti volle il Padre tuo per madre
e prima figlia e immacolata sposa:
volgi lo sguardo e veglia l’ammalato.
Nell’ora in cui si smorzano le lampade
nelle fredde corsie degli Incurabili,
quando non luminare più rianima
e cede scienza che spenge le macchine,
avanza tu, nell’abito di luce.
Rischiara tu le tenebre del nulla,
l’angoscia del distacco e dell’oblio,
nell’attimo che rende Darwin cupo
ed ansima d’anelito d’Eterno,
se non si trova, portalo tu Dio.
Lino Lista
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