Il peccato è un'ingiustizia che arreca un danno, a noi o a chiunque altro. Ad esempio, se abbiamo danneggiato finanziariamente qualcuno e in seguito ce ne siamo pentiti e abbiamo deciso di emendarci, possiamo farlo con un rimborso monetario.
Ma come potremo risarcire la persona per l'amarezza, il dolore, il dispiacere e altre sofferenze spirituali che le abbiamo causato con il nostro peccato (furto, frode, rapina, negligenza...)?
La buona notizia è che non esiste danno che Dio non possa redimere, ossia trasformarlo in bene per colui che abbiamo danneggiato.
Offrendo sinceramente il sacrificio eucaristico per l’espiazione di quanto causato a qualcuno con il nostro peccato, Dio può prendere su di sé il dolore che abbiamo provocato e ci può fare la grazia di guarire il cuore, far sì che colui che abbiamo ferito trovi nuovamente pace nell'anima, possa ristabilire un rapporto di fiducia con noi, gustare la grazia del perdono nel profondo dell'anima. Dio può compensare il danno anche in 'qualche altra valuta', ossia può dare a chi è stato ferito ciò che gli è più necessario.
Qualunque cosa chiediamo con fede per coloro che abbiamo offeso con i nostri peccati ci sarà concessa (Mc 11,24; Gv 14,13; Gv 15,7; Gv 16,23).
A volte non troveremo pace dopo la Confessione finché con la nostra penitenza, ossia con le preghiere, con l'offerta del sacrificio eucaristico e dei personali sacrifici, non avremo ottenuto la grazia per coloro che abbiamo ferito.
Sarebbe bene che specialmente dopo un peccato grave, come l'aborto, offrissimo il sacrificio eucaristico anche per coloro che provano la medesima tentazione o la proveranno in futuro. In tal modo li aiuteremo a non cedere, oppure, se non hanno resistito, a trovare la pace in una contrita Confessione.
La riparazione del danno è espressione di rimorso sincero, di vero amore verso Dio e verso il prossimo e spesso è il modo migliore di pentirsi per i peccati commessi. La riparazione del danno ci fa seriamente riflettere sulla gravità dei peccati e ci protegge dal reiterarli.
È bene comprendere nella riparazione del danno anche l'offerta dei propri personali piccoli e grandi sacrifici. Ad esempio, in caso di aborto possiamo assicurare l'educazione scolastica di un bambino in Africa contribuendo a sostenere economicamente le missioni o altre organizzazioni operanti in quell’ambito.
Ovviamente i nostri sacrifici devono essere guidati dall'amore sincero e compiuti in segreto. Possiamo dare la nostra testimonianza solamente quando con essa riteniamo di poter aiutare qualcuno a decidere di fare lo stesso.