giovedì 16 febbraio 2023

Il Laudario di Cortona

 




Pagina Wikipedia

Troppo perde 'l tempo (dal Laudario di Cortona)



Testo  : Jacopo dei Benedetti, detto Jacopone da Todi (1230-1306)  

Troppo perde 'l tempo chi ben non t'ama

 
Troppo perde 'l tempo chi ben non t'ama,  
dolc'amor Jesù sovr'ogni amore.  
 
Amor, chi t'ama non sta ozïoso,  
tanto li par dolze de Te gustare;  
ma tutto sor vive desideroso  
come te possa stretto più amare;  
chè tanto sta per te lo cor gioioso:  
chi non sentisse nol saprie parlare  
quant'è dolc'a gustare lo tuo savore.  

mercoledì 15 febbraio 2023

Cose necessarie in questo tempo

1) Un rifugio antiatomico

2) Indulgenze come se non ci fosse un domani, perché in effetti.

dal sito https://www.fcim.it/sussidi-e-riflessioni/le-indulgenze-815 (del 2/11/2020)

Bacini ^__^

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Alcune indicazioni pratiche:

- L’indulgenza è parziale o plenaria se rispettivamente libera in parte o in tutto dalla pena temporale dovuta per i peccati. Le indulgenze, sia parziali che plenarie, possono essere applicate a se stessi o ai defunti a modo di suffragio. Nessuno può applicare le indulgenze, che acquista, ad altri che siano ancora in vita.

- L’indulgenza plenaria può essere acquistata una sola volta al giorno. L’indulgenza parziale, invece, può essere acquistata più volte al giorno.

- Il fedele, che almeno con cuore contrito compie un’azione alla quale è annessa l’indulgenza parziale, ottiene, in aggiunta alla remissione della pena temporale che percepisce con la sua azione, altrettanta remissione di pena per intervento della Chiesa.

- Per acquistare l’indulgenza plenaria è necessario eseguire l’opera indulgenziata e adempiere tre condizioni: confessione sacramentale, Comunione eucaristica e preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice. Si richiede, inoltre, che sia escluso qualsiasi affetto al peccato, anche veniale.

Se manca la piena disposizione o non sono poste le tre condizioni, l’indulgenza è solamente parziale.

- Le tre condizioni possono essere adempiute parecchi giorni prima o dopo di aver compiuto l’opera prescritta; è bene che la Comunione e la preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice siano fatte nello stesso giorno in cui si compie l’opera.

- Con una sola confessione sacramentale si possono acquistare più indulgenze plenarie; invece, con una sola comunione eucaristica e una sola preghiera secondo le intenzioni del Sommo Pontefice si può acquistare una sola indulgenza plenaria.


Esempi di opere o preghiere con indulgenza

Si concede l’indulgenza parziale al fedele che:

- nel compiere i suoi doveri e nel sopportare le avversità della vita, innalza con umile fiducia l’animo a Dio, aggiungendo, anche solo mentalmente, una pia invocazione;
- con spirito di fede e con animo misericordioso, pone se stesso o i suoi beni a servizio dei fratelli che si trovino in necessità;
-in spirito di penitenza, si priva spontaneamente e con suo sacrificio di qualche cosa lecita.

Si concede l’indulgenza plenaria al fedele che...

"I frutti del mio orto" (Santa Caterina da Genova)

Dal un libro del 1784 (che si trova gratuitamente su google play), intitolato Direttorio Ascetico in cui s'insegna il modo di condurre le Anime per le vie ordinarie della Grazia alla perfezione Cristiana. (Tomo secondo), leggiamo a pag. 213:

Il vero umile, dopo che è caduto nei peccati, non si maraviglia, non s'inquieta, perché, essendo fondato nella cognizione della sua fiacchezza, sa che di altri germogli non è capace la terra maligna del suo cuore.

Si pente bensì, non tanto pel male che ha fatto a sé, quando pel disgusto che ha dato a Dio: e, nel tempo stesso stesso, quietamente si umilia, dicendo (come in tali casi diceva Santa Caterina da Genova): questi sono i frutti del mio orto. Se voi, Signore, non mi reggeste col vostro braccio onnipotente, altro male farei. Non vi è scelleratezza in cui non mi andassi tosto ad immergere.

Non dà in diffidenze ma si abbandona nelle braccia della divina bontà e va ripetendo con cuore aperto: spero certo che farò con la Vostra grazia ciò che non posso per la mia debolezza: ed in questo modo piglia animo dalle sue istesse cadute a camminar più veloce l'arringo della perfezione.

Combattere il difetto dominante (dal blog "Cordialiter")


Dagli scritti di Padre Garrigou-Lagrange (1877-1964).

Che cos'è il difetto dominante?


È in noi quello che tende a prevalere sugli altri, e con questo sul nostro modo di sentire, di giudicare, di simpatizzare, di volere e d'agire. È un difetto che, in ciascuno di noi, ha una relazione intima col nostro temperamento individuale. 

Vi sono temperamenti portati alla mollezza, all'indolenza, alla pigrizia, alla gola e alla sensualità. Ve ne sono altri portati soprattutto alla collera, all'orgoglio. Non tutti saliamo sulla vetta della perfezione dallo stesso versante; quelli che sono di temperamento fiacco, debbono con la preghiera, la grazia e la virtù, diventare forti; e quelli che sono naturalmente forti al punto d'essere facilmente rigidi, debbono farsi dolci lavorando su se stessi e con l'aiuto della grazia. 

Prima di questa trasformazione progressiva del temperamento, il difetto dominante di ciascuno si fa spesso sentire. È il nostro nemico domestico, nell'interno di noi stessi, poiché può, se prende campo, giungere a devastare totalmente l'opera della grazia, ossia la vita interiore. 

È talvolta come una spaccatura in un muro che sembra solido e non lo è, come una crepa, talora impercettibile ma profonda, nella bella facciata di un edificio, che una forte scossa può far crollare. 

Per esempio...

Del Popol tuo Pietà

Dal "Mosè in Egitto" di Gioacchino Rossini



Dal tuo stellato soglio, 
Signor, ti volgi a noi: 
pietà de' figli tuoi, 
del popol tuo pietà!

Un attimo prima di passare il Mar Rosso.

Qui il libretto dell'opera in quattro atti.

sabato 11 febbraio 2023

Della necessità della perfezione nella castità dei consacrati (Dal Blog "La Scure")

Estratto dal post "Il Signore dà una legge a chi erra", dal blog "La Scure":



[...] Chi rinuncia alle nozze carnali non lo fa per essere più libero né, tanto meno, per ragioni di ordine socio-politico, bensì per unirsi più strettamente al Signore. Se è vero, allora, che tale scelta ha un significato eminentemente spirituale, proprio per questo è altrettanto vero che l’amore per Dio esige l’astensione completa da quanto possa offenderlo. 

Un atto di impurità o di fornicazione, nel caso di un religioso, comporta un duplice peccato in materia grave: uno contro il sesto e uno contro il primo comandamento, in quanto egli è tenuto ad evitarlo non soltanto in virtù della legge naturale, ma anche per l’impegno che si è liberamente assunto col Creatore. 

Con ciò non vogliamo certo atteggiarci a moralisti, ma solo ricordare umilmente la verità intrinseca delle scelte compiute, la quale contiene in sé la loro finalità. Se uno, pur partendo da una posizione sfavorevole, conosce l’obiettivo cui tendere e i mezzi da usare per raggiungerlo, è già in forte vantaggio; se invece li ignora, non potrà fare altro che sprofondare sempre di più, dato che, nella vita morale come in quella spirituale, o si sale o si scende: è impossibile rimanere in una posizione di mediocrità.

L’autentica rinnovazione della Chiesa richiede necessariamente che i sacerdoti e i religiosi tornino ad essere ciò che devono essere, perfettamente casti e continenti, così da poter far nuovamente brillare la luce del Vangelo in una società che, avendolo rinnegato, è sprofondata in una cloaca di lerciume peggiore di quello che la prima predicazione cristiana trovò nell’ambiente pagano dell’antichità. È estremamente urgente, per la conversione e salvezza di tanti uomini e donne del nostro tempo, che questo avvenga al più presto, anche perché i membri più nobili della Chiesa sono esposti ad una condanna ben più grave di quella dei laici. [...]

martedì 7 febbraio 2023

Della Preghiera (dal Tanquerey)

Parte II (Le tre vie) ;  Libro Primo (La purificazione dell'anima o la via purgativa) ;
Capitolo I : La preghiera degli incipienti: 

[...]

648. Avendo già provata la necessità della grazia attuale per tutti gli atti necessari alla salute, ne possiamo conchiudere che questa grazia è pur necessaria a pregar bene.

S. Paolo lo dichiara nettamente: "Lo Spirito porge la mano alla fiacchezza nostra; perchè quello che s'ha da chiedere, come conviene, non sappiamo; ma lo Spirito stesso l'implora per noi con gemiti inenarrabili: quid oremus sicut oportet, nescimus, sed ipse Spiritus postulat pro nobis gemitibus inenarrabilibus 648-1

Aggiungiamo che questa grazia è offerta a tutti, anche ai peccatori, e che quindi tutti possono pregare. Benché lo stato di grazia non sia necessario per pregare, pure aumenta singolarmente il valore delle nostre preghiere, perché fa di noi gli amici di Dio e le membra viventi di Gesù Cristo.



Esamineremo le condizioni richieste dalla preghiera: [...]


649. La condizione più importante, da parte dell'oggetto, è di chiedere soltanto i beni che ci conducono alla vita eterna, prima di tutto le grazie soprannaturali, e secondariamente, in quanto saranno utili alla eterna nostra salute, i beni d'ordine temporale. 

Tale è la regola fissata da Nostro Signore stesso...