mercoledì 10 luglio 2024

La Messa è la prova più grande dell'amore di Dio per noi

AI cuore della Messa 

 


Poiché il Sacrificio di Nostro Signore è al cuore della Chiesa, al cuore della nostra salvezza, al cuore delle nostre anime, tutto ciò che tocca il santo Sacrificio della Messa ci tocca profondamente, tocca ciascuno di noi personalmente. Dobbiamo partecipare a questo sacrificio per la salvezza delle nostre anime. Dobbiamo ricevere il Sangue di Gesù attraverso il battesimo e tutti i sacramenti, in particolare il sacramento dell’Eucaristia, per salvare le nostre anime.

Nulla ci dispone così bene a ricevere il sacramento dell'Eucaristia quanto la meditazione del santo Sacrificio della Messa, perché il Sacrificio della Messa è una sorgente di suggestioni, di incoraggiamenti, di pensieri che ci mettono nelle disposizioni di carità nei riguardi di Dio e del prossimo. Il sacrificio di Nostro Signore è stato precisamente il più grande atto di carità che ci sia mai stato nella storia dell’umanità. «Non c’è amore più grande di questo: dare la vita per coloro che si amano» (Gv. 15,13).

Lo scopo di Nostro Signore Gesù Cristo è stato quello di offrirsi sulla Croce. Non è venuto per qualcos'altro. E la Messa è la continuazione della Croce. Lo scopo di Nostro Signore è dunque quello di continuare la sua Croce attraverso il Santo Sacrificio della Messa sino alla fine dei tempi. Sembra che molte anime l'abbiano dimenticato. Hanno cercato la sorgente delle grazie in piccole pratiche, nella recita di certe preghiere personali, in piccole devozioni a questo o a quel santo... È bene avere delle devozioni, ma dobbiamo avere la devozione essenziale, la devozione  capitale e fondamentale della Chiesa e di tutti i santi: quella che Nostro Signore ci ha trasmesso. Non c’è nulla che sostituisca il Sacrificio della Croce. Nessuna devozione, nemmeno alla Santa Vergine, può sostituire il santo Sacrificio della Messa. E, giustamente, la Santa Vergine ci spinge ad accostarci alla Croce; lei vi è sempre presente.

Che cos'è la Messa? Cosa rappresenta? La Messa è un catechismo vivente. Ciò che il catechismo ci insegna: il Credo, i comandamenti di Dio, i sacramenti, le virtù cristiane, la preghiera del Pater, tutto ciò si realizza, punto per punto, e in una maniera sublime, durante ogni Messa.

In effetti, la prima parte della Messa è la parte didattica. Essa espone le diverse verità del Credo, ci guida lentamente e con fermezza nella nostra professione di fede.

E se il Credo è il canto dell’amore di Dio per noi, la seconda parte della Messa ne è la realizzazione. Come ha detto Nostro Signore, tutta la Legge e i profeti sono contenuti in questi due comandamenti: amare Dio e amare il prossimo.

Ora, tutto ciò che avviene, dall’offerta e la consacrazione fino al Pater, è la realizzazione dell'amore di Dio per noi e dell'amore di Nostro Signore Gesù Cristo per il Padre suo. Conseguentemente, i due comandamenti essenziali, che riassumono il Decalogo, sono realizzati in questa parte della Messa.

Infatti, ci può essere stato quaggiù un atto d’amore per Dio più grande di quello che Nostro Signore Gesù Cristo ha realizzato sul Calvario? Gesù Cristo, spirando sulla Croce, ha manifestato il suo amore infinito per il Padre. E questo si realizza nuovamente sui nostri altari.

D'altra parte, il secondo comandamento, che consiste nell’amare il nostro prossimo come noi stessi, è anch'esso esattamente realizzato nel santo Sacrificio della Messa. È Nostro Signore Gesù Cristo stesso che lo dice: «Ci può essere un atto d'amore più grande che dare la vita per coloro che si amano?» (Gv. 15,13). Ora, Nostro Signore Gesù Cristo ha dato la sua vita per coloro che ama, cioè per noi, e questo si realizza anche nel santo Sacrificio della Messa. La morte di Nostro Signore Gesù Cristo è il più grande atto di carità che egli potesse compiere per redimere gli uomini, suoi fratelli. Ha dato tutto il suo Sangue, così come la sua Anima; ha dato la sua Vita per quelli che amava.

E questo stesso Sangue divino ci purifica e ci santifica durante la Messa.

Così, il Decalogo viene vissuto. Non è solamente scritto sulle nostre pagine di catechismo, in lettere morte, ma è vissuto; ogni giorno, ogni volta che il santo Sacrificio della Messa viene offerto, il Decalogo è realizzato da Nostro Signore Gesù Cristo stesso. Quale esempio per noi! Ed è per questo che desideriamo partecipare alla vita di Nostro Signore Gesù Cristo, al fine d’avere anche in noi questo desiderio, questo bisogno di amare Dio e di amare il nostro prossimo.

Il Sacrificio della Messa è tutto un programma. È veramente un gioiello. Ci sono tre parti nella Messa: la prima parte è quella dell’insegnamento, poi segue la consacrazione, dove Nostro Signore viene sull’altare, e infine la comunione.

Nella Messa, il sacerdote trova tutto ciò che egli deve compiere. Queste tre parti esprimono il ministero sacerdotale nei suoi tre poteri: la potestas docendi, il potere di insegnare, la potestas sanctificandi, quello di santificare, e la potestas regendi, quello di guidare i fedeli.

La prima parte della Messa corrisponde al potere di insegnare dato al sacerdote; la seconda alla santificazione: il sacerdote santifica i fedeli con la sua preghiera; la terza al potere di guidare le anime. In effetti, donando il Corpo, il Sangue, l’Anima e la Divinità di Nostro Signore ai fedeli, per il fatto stesso, il sacerdote comunica loro il comandamento della carità. È precisamente l’atto di carità che permette ai fedeli di indirizzarsi nella vita cristiana. Trasmettendo loro la legge vivente che è Nostro Signore, il sacerdote esercita il suo potere di direzione.

Per i fedeli, le differenti parti della Messa corrispondono alla fede, alla speranza e alla carità. La fede nell'insegnamento, la speranza nella Croce. La transustanziazione significa la Croce di Gesù che è la nostra speranza. «O Crux, ave, spes unica», «Salve, o Croce, nostra speranza». Poi viene la carità, cioè la comunione, che è questa unione nell’amore con Nostro Signore che non poteva darci una più grande prova del suo amore di quella di donarsi in nutrimento alle nostre anime..

Infatti, ci può essere stato quaggiù un atto d’amore per Dio più grande di quello che Nostro Signore Gesù Cristo ha realizzato sul Calvario? Gesù Cristo, spirando sulla Croce, ha manifestato il suo amore infinito per il Padre. E questo si realizza nuovamente sui nostri altari.

D'altra parte, il secondo comandamento, che consiste nell’amare il nostro prossimo come noi stessi, è anch'esso esattamente realizzato nel santo Sacrificio della Messa. È Nostro Signore Gesù Cristo stesso che lo dice: «Ci può essere un atto d'amore più grande che dare la vita per coloro che si amano?» (Gv. 15,13). Ora, Nostro Signore Gesù Cristo ha dato la sua vita per coloro che ama, cioè per noi, e questo si realizza anche nel santo Sacrificio della Messa. La morte di Nostro Signore Gesù Cristo è il più grande atto di carità che egli potesse compiere per redimere gli uomini, suoi fratelli. Ha dato tutto il suo Sangue, così come la sua Anima; ha dato la sua Vita per quelli che amava.

E questo stesso Sangue divino ci purifica e ci santifica durante la Messa.

(Mons. Marcel Lefebvre "La Messa di sempre")