Contro i nemici di Sion
129 Canto delle ascensioni.
Dalla giovinezza molto mi hanno perseguitato,
- lo dica Israele -
dalla giovinezza molto mi hanno perseguitato,
ma non hanno prevalso.
Sul mio dorso hanno arato gli aratori,
hanno fatto lunghi solchi.
Il Signore è giusto:
ha spezzato il giogo degli empi.
Siano confusi e volgano le spalle
quanti odiano Sion.
Siano come l'erba dei tetti:
prima che sia strappata, dissecca;
non se ne riempie la mano il mietitore,
né il grembo chi raccoglie covoni.
I passanti non possono dire:
«La benedizione del Signore sia su di voi,
vi benediciamo nel nome del Signore».
129 Canto delle ascensioni.
Dalla giovinezza molto mi hanno perseguitato,
- lo dica Israele -
dalla giovinezza molto mi hanno perseguitato,
ma non hanno prevalso.
Sul mio dorso hanno arato gli aratori,
hanno fatto lunghi solchi.
Il Signore è giusto:
ha spezzato il giogo degli empi.
Siano confusi e volgano le spalle
quanti odiano Sion.
Siano come l'erba dei tetti:
prima che sia strappata, dissecca;
non se ne riempie la mano il mietitore,
né il grembo chi raccoglie covoni.
I passanti non possono dire:
«La benedizione del Signore sia su di voi,
vi benediciamo nel nome del Signore».
DISCORSO DI SANT'AGOSTINO AL POPOLO
Nella Chiesa ci sono buoni e cattivi.
1. Il salmo che abbiamo cantato è breve e quindi ha una certa analogia con quanto nel Vangelo è scritto a proposito di Zaccheo, personaggio piccolo di statura ma grande nelle opere [buone] 1. Potremmo anche pensare a quella vedova che offrì due spiccioli nell'erario del tempio: piccola la somma ma grande la carità 2.
Così è questo salmo: breve per il numero delle parole, grande per il contenuto. Non potrà comunque intrattenerci troppo a lungo, cioè fino ad annoiarci. Perché? Lo immagini la vostra intelligenza e prestatemi l'attenzione solita nei cristiani [maturi]. Che la parola di Dio risuoni, opportuna o importuna, a chi vuole e a chi non vuole ascoltarla! Di per se stessa poi saprà trovarsi il posto: saprà trovarsi dei cuori in cui riposare e della terra dove germogliare e produrre frutto.
Ci sono purtroppo - è cosa risaputa - molti cattivi e molti perversi, e la Chiesa sino alla fine dovrà portarne il peso. Son coloro per i quali la parola di Dio è inutile: se cade su di loro, è come il seme calpestato sulla strada o beccato dagli uccelli; o come il seme caduto in terreno sassoso, dove, non avendo terra sufficiente, non può mettere radici e appena spuntato fuori viene seccato dal calore del sole; o come il seme caduto fra le spine, il quale, sebbene attecchisca e cerchi di liberarsi e uscire all'aperto, tuttavia viene soffocato dalla quantità delle spine.
Analogamente ci son di quelli che disprezzano la parola di Dio, e costoro sono come una strada; altri ne godono per un po' di tempo ma all'arrivo della prova si disseccano, bruciati, per così dire, dal sole; altri finalmente son presi da pensieri, preoccupazioni e angustie mondane, e queste son come spine, spuntate dalla radice dell'avarizia, che soffocano la semente ormai in germoglio. C'è però anche la terra buona, nella quale il seme cade e produce il [suo] frutto: dove il trenta, dove il sessanta e dove il cento per uno.
Son tutte quelle persone che, abbiano prodotto o poco o molto, andranno a finire nel granaio 3. Ci sono quindi di tali cristiani; e noi parliamo per loro, per loro parla la Scrittura, per loro non cessa l'annuncio evangelico. Ma che anche gli altri ci ascoltino! Ascoltando, se oggi sono così domani forse potranno essere diversi; forse cambieranno condotta, areranno il terreno divenuto strada, lo libereranno dalle pietre, ne estirperanno le spine. Ci parli dunque lo Spirito di Dio! Ci parli e ci faccia udire il suo canto. Risuoni la sua melodia tanto se noi siamo disposti a ballare quanto se non lo siamo. Voglio dire che, come chi balla muove le membra al ritmo di una melodia, così chi si uniforma al comandamento di Dio è uno che balla, cioè adatta le sue opere al suono [della voce celeste].
A questo proposito, cosa dice il Signore nel Vangelo a proposito di certuni che non vollero fare così? Vi abbiamo suonato la musica e voi non avete ballato; vi abbiamo cantato un lamento e voi non avete pianto 4.
Inizi dunque la sua melodia! Noi abbiamo fiducia nella misericordia di Dio che ci saranno di quelli che ci consoleranno.
Quanto agli altri, gli ostinati, coloro che s'induriscono nel male e che, pur ascoltando la parola di Dio, mettono ogni giorno lo scompiglio nella Chiesa, son proprio coloro di cui parla il nostro salmo, che comincia come segue...