Dal commento alla 2a lettera di san Paolo ai Tessalonicesi di don Dolindo Ruotolo
Il mistero dell’iniquità
Il mistero dell’iniquità, cioè della lotta satanica contro Dio, è introdotto nel mondo segretamente, proprio per le sette segrete, per la massoneria, per le eresie, per gli inni del socialismo e del comunismo.
L’ostacolo che ha impedito finora l'avvento dell’anticristo, evidentemente è la Chiesa cattolica. E difatti la lotta più furibonda delle sétte è sempre contro la Chiesa cattolica, perché questo è il vero ostacolo contro il dilagare delle sètte e degli errori. E un ostacolo formidabile.
Ma quando sopravviene nei cattolici il rilassamento, quando i fedeli, e soprattutto i sacerdoti, si raffreddano nella pietà, nella purezza e nell’apostolato, allora satana trova libero il campo, e dilaga nel mondo, e l’anticristo può venire a dominarlo.
Questa è l’interpretazione più logica dell’ostacolo di cui parla san Paolo.
San Girolamo, sant’ Agostino e san Giovanni Crisostomo pensarono che l’ostacolo fosse l’impero romano, contro il quale l’anticristo non avrebbe osato combattere, e per questo non si manifestava ancora.
Ma l’impero romano che, al tempo di questi santi, era al colmo della corruzione, e poteva esso stesso mostrarsi come anticristo, andava già dissolvendosi, e sparì dalla faccia del mondo.
Altri pensarono che l’ostacolo fosse la fede cristiana.
Il padre Prat nella sua opera, la Teologia di san Paolo, pensa che l'ostacolo all’anticristo sia san Michele arcangelo, principe della milizia celeste e protettore della Chiesa. Noi abbiamo già detto che l’ostacolo era la Chiesa con la sua fede e la sua incessante preghiera.
Però potremmo completare la spiegazione, o l’ipotesi che dir si voglia, con un’ipotesi che ci sembra plausibile, anzi c’intenerisce al pensarla.
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La Madonna Diotallevi di Raffaello |
Si sa che nella Chiesa primitiva due cose si tenevano segrete: l’Eucaristia, con Gesù vivente nel pane consacrato, perché era incomprensibile ai pagani, e poteva esporre l’augusto mistero a profanazione, e la devozione a Maria Santissima, per evitare che la scambiassero per una delle loro divinità femminili.
Certamente però Maria Santissima era sommamente amata e venerata dai primi cristiani. Come potevano dimenticare infatti la Madre di Dio, che aveva dato al mondo il Redentore; che era stata a piè della croce, quando Gesù compì l’opera della redenzione; Maria, che era stata nel cenacolo implorando la discesa dello Spirito Santo, quando la Chiesa era solennemente promulgata?
Certissimo, Maria, prima della sua assunzione al Cielo fu tra gli apostoli e i primi fedeli come Madre, per la missione avuta da Gesù a piè della croce, e certamente fu Lei a raccontare agli evangelisti i particolari dell’ Annunciazione dell’ Arcangelo e della nascita di Gesù Cristo.
Piena di Spirito Santo com’era, non poteva ignorare i misteri del futuro del mondo e della Chiesa nei secoli.
La stessa Apocalisse, nel magnifico simbolo della donna vestita di sole, che combatte col dragone, ha simboleggiato la Chiesa e Maria Santissima perché la Chiesa è protetta da Maria, e vince il dragone per Maria.
Le parole di san Paolo: Voi conoscete l’ostacolo che impedisce all'anticristo di manifestarsi a suo tempo, possono benissimo alludere a Maria Santissima — che in ogni pericolosa epoca della Chiesa, come per esempio quella dell’islamismo trionfante, quando il mondo era dominato e sconvolto dalla mezzaluna, e quando l’anticristo sembrava alle porte, e la cristianità sembrava sul punto di essere travolta — fu il vero l’ostacolo all’anticristo, fu Colei che salvò la cristianità. E l'anticristo era l’Islamismo, e il capo che poteva sorgere da esso poteva essere l’iniquo.
Anche oggi se il comunismo non è riuscito ancora a dominare tutto il mondo, ed ancora si va segretamente introducendo nelle nazioni con una propaganda infernale, è proprio perché Maria Santissima gli è di ostacolo.
Ecco perché satana sta scatenando per mezzo della propaganda protestante una lotta fierissima contro Maria Santissima e la devozione che le si deve, e si insinua subdolamente nelle teste... calde di certi membri della Chiesa che, sotto l’orpello di volere il culto cristologico, non si accorgono o non si vogliono accorgere di diminuire nei fedeli la devozione a Maria Santissima.
Satana così lavora segretamente per togliere l'ostacolo all’anticristo, per travolgere la Chiesa e il mondo, e dominare con l’iniquità.
Per questo Maria Santissima è apparsa tante volte, ed ha voluto così riscaldare del suo amore i fedeli. Finché ci sarà profonda devozione a Maria Santissima l’anticristo troverà un ostacolo insormontabile ed apparirà in tutta la sua malvagità.
Il dragone dell’ Apocalisse perseguita la Donna vestita di sole per rapirle il Figlio, perseguita Maria per annientare il regno di Gesù Cristo, e vomita contro di Lei un fiume di eresie, per togliere l’ostacolo al trionfo della sua inquità.
San Paolo, col suo ragionamento, esclude che la venuta gloriosa di Gesù Cristo sia imminente, perché l'anticristo non si è ancora manifestato, ma col suo lungimirante sguardo profetico non può non considerare la rovina che l'uomo dell’iniquità farà nelle anime allontanandole dalla Verità, e perdendole nell’Inferno.
Perciò sente il dovere di ringraziare di continuo Dio per i suoi carissimi fedeli, che considera fuori di tanta rovina, sia perché il tempo dell’anticristo è ancora lontano, essendo ancora lontano il tempo della parusia, sia perché li vede prediletti del Signore, che li elesse per essere salvi, fin dal principio, cioè dall’eternità, volendo che tutti gli uomini fossero salvi mediante la santificazione dello Spirito Santo, cioè mediante la grazia, e mediante la fede della verità, avuta per la predicazione del Vangelo, e quindi con la corrispondenza alla grazia di Dio, ossia col consenso del libero arbitrio per mezzo della fede, conosciuta ed accettata per la predicazione del Vangelo.
L’avere i Tessalonicesi accettato la predicazione del Vangelo, era per loro un segno dell’elezione di Dio fin dall’eternità che li voleva salvi, e per san Paolo un motivo di gioia, perché li amava teneramente, come appare chiaro da tutto il contesto della lettera.
Ma non bastava per loro avere ricevuto la predicazione ed il Vangelo; dovevano vivere secondo quello che era stato loro insegnato, perché questo significava corrispondere alla grazia ricevuta. E per questo l’Apostolo soggiunge: Dunque, o fratelli, state saldi, e mantenetevi fedeli nelle verità tradizionali, nelle quali foste ammaestrati e a viva voce e per lettera.
San Paolo afferma chiaramente che per avere la fede e corrispondervi non basta la Scrittura, ma occorre anche la Tradizione, contro i protestanti che la negano.
Per corrispondere alla grazia di Dio, bisogna considerare quanto Dio ci ha amati, e bisogna avere presente la vita eterna e la speranza della felicità futura che ci aspetta. Non è una fantasia, è una realtà soprannaturale che ci consola e ci fa essere costanti, in ogni opera buona, con la santità, ed in ogni buona parola con la carità.
San Paolo lo afferma con parole accese, che rivelano la sua ferma persuasione, per lume di Dio: Lo stesso Signore nostro Gesù Cristo, e Dio, il nostro Padre, che ci ha amati, e per sua grazia ci ha dato una consolazione eterna e una buona speranza, consoli i vostri cuori, e vi raffermi in ogni opera buona ed in ogni buona parola.
Per la nostra vita spirituale
Noi non sappiamo quando avverrà la fine del mondo e la venuta gloriosa di Gesù, ma sappiamo che dobbiamo essere vigilanti, per essere pronti a comparire innanzi al Giudice divino.
Molte volte gli uomini hanno creduto di essere vicini alla fine del mondo. Lo stesso san Gregorio Papa la supponeva vicina, sembrandogli avverati i segni precursori annunciati da Gesù Cristo. Ma il Signore nell’annunciarli disse esplicitamente che non era ancora la fine.
Nel passaggio all’anno mille, per false interpretazioni e per fantastiche propagande, si credé erroneamente da molti che l’anno 999 fosse l’ultimo anno del mondo, ed avvennero scene di fanatismo ed anche di disperazione. Ci furono molti che si suicidarono per non assistere al supposto cataclisma; questo avvenne specialmente fra gli uomini. La storia invece ci dice che le donne si diedero ai divertimenti ed alle baldorie, forse per quell'istinto più sottile che ha naturalmente la donna, capirono che la propaganda della fine del mondo era una fantasia.
Ma per ciascuno di noi ci sarà certamente la fine
Ma se noi non sappiamo quando finirà il mondo, sappiamo certamente quando finirà per noi, e nessuno può dubitarne.
Con la nostra morte, il mondo sarà finito pa noi, e saremo innanzi al Giudice divino. Passeremo per l'ultima volta per le vie che abbiamo tante volte percorsa da viventi, ma ci passeremo cadaveri, chiusi in una cassa e, quasi per irrisione, trasportati in un carro ornato di fiori, anch'essi morti e putrescenti.
Sarà questo il cataclisma del nostro mondo per noi. La nostra casa? È per noi come rasa al suolo, non ci appartiene più, sparita per noi. Le nostre cose più care alle quali eravamo tanto attaccati? Sono per noi finite, quasi arse da una fiamma. I monti, i mari, le campagne fiorite, gli edifici grandiosi, orgoglio delle nostre città, tutto è sparito per noi, e non ci appartiene più.
Tutto, secondo l’espressione divina, invecchia come un vestito che non serve più.
Si potrebbe cantare col poeta di noi, come del vestiti: Fummo vestiti belli. Fummo camicie fini, ombrelli, nastri e cappelli, merletti e mussoline. Ora tutto è passato, abbiamo un nome solo, e ognuno rassegnato aspetta il cenciaiolo.
Ma noi non aspettiamo solo il cenciaiolo, aspettiamo la dissoluzione del sepolcro. Ma non invecchia soltanto, si dissolve per noi, e per noi è fine del mondo.
Ed allora?
Non possiamo vivere una vita materiale dissoluta, ma dobbiamo far tesoro della parola di Gesù: vigilare e pregare, perché anche per noi la fine del nostro mondo verrà come un ladro, e non sappiamo quando.
La scena della fine del mondo per noi potrà avere anche dei segni che ci debbono far stare in guardia.
La vecchiaia, col rilassamento della vita spirituale, potrà determinare nelle nostre potenze una defezione e, se non vigiliamo, potrà rinascere in noi l’uomo vecchio, l’uomo dell’iniquità, il figlio della perdizione per i peccati che commettiamo.
Potremmo illuderci di vedere diminuire o sparire le miserie della carne e le attrazioni del mondo, ma l'avversario, il demonio ci può assillare con le sue tentazioni, e farci dimenticare di Dio nei momenti dolorosi delle malattie, degli acciacchi, delle contraddizioni, nei quali dovremmo maggiormente unirci alla divina volontà.
L’anticristo in noi
Può manifestarsi in noi l’anticristo, con i dubbi sulla fede, con l’incertezza della vita eterna, con le agitazioni della coscienza, se non c’è in noi l’ostacolo che ne impedsce le insidie.
E l’ostacolo dev'essere la preghiera, l'unione a Gesù Sacramentato, la viva devozione alla Madonna, il coltivare l’anima con sante letture.
L’anticristo, oggi, per l’età che declina, può essere il televisore, strumento che, come è oggi, ha veramente del diabolico, perché trae l’anima al mondo, la distrae inesorabilmente dalla preghiera, perché ha un fascino di attrazione quasi invincibile. Anticristo sono le letture frivole o piccanti, che s'insinuano come passatempi nelle lunghe giornate, quasi occupazioni nell’ozio.
È detto dell’anticristo che il Signore Gesù lo distruggerà col soffio della sua bocca, e lo annienterà con lo splendore della sua venuta.
Ed il Signore caccia satana negli ultimi momenti della vita, del nostro mondo che si dissolve, con l’assoluzione, l’Estrema Unzione e le preghiere della Chiesa, soffio della sua misericordia che ci abbraccia, e con lo splendore della sua venuta nella Santissima Eucaristia, viatico divino per aprirci le porte della vita eterna, vittoria completa su satana.