giovedì 5 ottobre 2023

Le grazie che scaturiscono dalla Messa. 7: Benedizioni materiali e interpersonali

 

Le grazie che scaturiscono dalla Messa 
(di padre Josip Lončar)
7: Benedizioni materiali e interpersonali 

 


Benedizioni materiali 

Il nostro Padre celeste si preoccupa per noi e desidera che abbiamo sufficientemente tutto il necessario, che viviamo con dignità. 

Desidera che possediamo beni materiali in abbondanza in modo da poterli condividere con coloro che ne hanno più bisogno di noi (2 Cor 9,8). 

Il fedele che conosce Gesù attraverso il Vangelo è consapevole dei limiti in merito alla disposizione dei beni materiali, si comporta con saggezza nello spendere e nel dare. Sa che i beni di cui dispone non sono suoi, ma glieli ha affidati Dio. 

Sa di non averli ottenuti, a prescindere da quanto si sia impegnato, per accumularli e spenderli per le proprie brame, ma per benedire con essi coloro che sono nel bisogno. Il frutto dell'offerta del sacrificio eucaristico per ottenere benedizioni materiali è anzitutto un cambiamento del cuore che ci rende saggi nella gestione dei beni a noi affidati. 

Talvolta non riceviamo nulla perché, come dice l'apostolo Giacomo, chiediamo per spendere per i nostri piaceri (Gc 4,3). Alcuni tra essi sono: desiderio di possesso, desiderio di dominio, controllo e potere. 

La causa di problemi materiali e finanziari a lungo termine e talvolta irrisolvibili può essere rintracciata nelle decisioni interiori, nei giuramenti che abbiamo espresso a nostro sfavore. 

Personalmente so che può essere veramente così. 

  • Forse nella nostra prima infanzia siamo stati umiliati a causa della povertà, e in un momento di dispiacere abbiamo deciso, nel profondo, di non desiderare nulla, abbiamo fermamente scelto di essere poveri per evitare ulteriori amarezze. 
  • Così, alcuni hanno determinato il corso di tutta la loro vita e non potranno accedere alle benedizioni materiali fino a che Gesù non li redimerà dalle loro profonde decisioni interiori.
  • Altri hanno stabilito che non si sarebbero mai sposati o non avrebbero mai avuto figli; poi lo hanno dimenticato, ma la loro decisione interiore è ancora attiva e impedisce loro di ottenere la benedizione desiderata. 
  • Altri ancora hanno deciso che avrebbero fatto di tutto per diventare ricchi e per questo non potranno smettere di accumulare ricchezza fino a che la grazia di Dio non li avrà liberati. 

La benedizione può essere ostacolata anche da atteggiamenti e aspettative negativi, così come da parole dannose ascoltate da chi nella nostra infanzia aveva autorità su di noi, come i nostri genitori, insegnanti, sacerdoti... 

Ci sono persone, purtroppo, ancora sotto l'influenza di parole sconsiderate come: "Tu non riuscirai mai in nulla! Ti mancherà sempre il pane! Sei completamente incapace di guadagnarti qualcosa!...

Talvolta siamo solo prigionieri delle paure, dei sensi di colpa e della poca autostima... Gesù può e vuole redimerci da tutto ciò. Ripeto, lui desidera che abbiamo tutto ciò che è necessario, e ancora di più è suo desiderio che diamo aiuto a coloro che non hanno, affinché possano avere l’essenziale per vivere con dignità. 

Benedizione nei rapporti interpersonali 

L'uomo può essere intrappolato anche in altri modi, ad esempio in rapporti coniugali deteriorati, in famiglia, nel posto di lavoro... Molte sono le circostanze che possono portare due o più persone a non parlarsi più, a non comprendersi e non accettarsi più, a sentirsi respinti, giudicarsi o perfino a odiarsi, a vivere nella paura l'uno dell'altro... 

Personalmente ritengo che in questi casi la liberazione avvenga per lo più dimorando nell'amore redentore di Dio. Dimorare in Dio, nella grazia della sua pace, cura le ferite e ci permette di perdonare, di vedere più chiaramente perché ci comportiamo in un certo modo, di pregare con la fede del cuore, accettare il prossimo e amarlo per quello che è, sperimentare la protezione di Dio. 

Peraltro, dimorare in Dio ci permette di riconoscere i legami che ci nuocciono e dai quali dobbiamo rifuggire. Talvolta siamo così legati ad una persona, o una persona è così attaccata a noi, che dobbiamo cercare la liberazione da tale relazione peccaminosa.