San Bernardino da Siena - Prediche volgari sul Campo di Siena 1427
Dalla Predica 27 (in lingua corrente)
Disse Cristo: «Tollat crucem suam, et sequatur me", prenda la sua croce, e mi segua». Non sarebbe tua quella croce, se tu non la potessi portare. La ragione è che Dio non odiò mai una cosa fatta da lui, perchè lui ci diede l'esempio di quello che dobbiamo fare. « Nichil odisti, Domine, eorum que fecisti. Signore, tu non hai odiato mai nessuna delle cose che hai fatto.»
Egli vuole ed è contento del fatto che l’uomo castighi la sua carne; ma non vuole che l’uomo s’amazzi. Infatti disse Paolo: «Morientes, et ecce vivimus. Morendo noi ai mondo, e vivendo con la volontà di far penitenzia», (...) in modo che possiate dire con il profeta Davide: «Fortitudinem meam ad custodiam; Signor mio, io custodirò la mia fortezza».
Dunque, fa’ sì di metterti a fare cose da cui possa uscire con onore. Caricati tanta soma, quanta ne puoi portare: ciò che può fare uno, non lo potrà fare un altro. Ce ne sono di quelli che non possono mangiare se non una volta al giorno: volendosi abituare a mangiare di più, morirebbero in poco tempo. Non ti voler mettere a far così tu: non voler mai fare cose estreme. In ogni cosa si dovrebbe prendere la via del mezzo. O tu che ti sei deciso a non bere vino, guarda a quello che fai. Vuoi far bene? Fatti consigliare, e agisci secondo quanto ti viene consigliato da un uomo buono e discreto. Se tu chiedessi un consiglio a me, io ti direi che tu ne bevessi pure, ma temperato coll’acqua; e quell'altro che non vuole mangiare carne, doh, attento che tu non sia ingannato da chi t'ha dato quel consiglio!
Non fidarti così leggermente: fatti dare consigli da più persone, e che siano di valore. Prendi consiglio da coloro che sono esperti in queste cose, che sanno il dritto e rovescio: quelli ti sapranno consigliare bene. Noi abbiamo uno nostro dottore che disse così, dando consigli per vivere bene. Disse che se uno avesse fatto o volesse fare penitenza, che prenda la croce in modo che, se dovesse vivere cento anni, la potrà portare, perseverando, sempre. Presa questa decisione, se anche vivesse solamente otto giorni, se ne va poi al volo alla vita eterna. Non volerne prendere una tanto pesante e aspra, da perderci la vita.
Oh, questo è il grande pericolo! Ce ne sono stati molti che sono voluti andare alla vita eterna in un passo ed un salto; e molte volte sono impazziti. (...)
Donne, o donne, perché questo toccò già a me di avere questo fervore, io ve ne posso dire qualche cosa: e vi vengo a dire il primo miracolo che io abbia mai fatto, che fu ancor prima che io fossi frate.
Mi venne voglia di vivere come uno angelo, non dico come uno uomo. «Deh, state a udire, che Dio vi benedica!».
Mi venne l'idea di volere vivere d’acqua e d’erbe, pensai di andare a stare in uno bosco, e cominciai a dire tra me e me: «Che farai tu in un bosco? Che mangerai? », Rispondevo così tra me e me, e mi dicevo: « Bene, farò come facevano i santi padri: io mangerò dell’erba quando avrò fame, e quando avrò sete, berò dell’acqua».
E così decisi di fare; e per vivere secondo Dio, decisi anche di comprare una Bibbia per leggere ed una tunica da tenere addosso. E comprai la Bibbia, e andai per comprare un cuoio di camoscio, perché non passasse l’acqua al di dentro e non si bagnasse la Bibbia. E col mio pensiero andavo cercando dove io mi potesse riposare, e decisi di andare a vedere fino a Massa; e quando ero nella valle di Boccheggiano, andavo a osservare quando questo poggio quando quell’altro; quando in questa selva, quando in quell’altra; e andavo dicendo da me e me: «Oh, qui starò bene! Oh, qui anche meglio!».
In conclusione, non andando dietro a ogni cosa, me ne tornai a Siena e decisi di cominciare a provare la vita che volevo vivere. E me ne andai qua fuori dalla Porta a Follonica, e incominciai a cogliere una insalata di lattuga e altre erbucce, e non avevo né pane né sale né olio; e dissi: « Cominciamo per questa prima volta a lavarla a raschiarla, e poi la prossima volta, solamente la rischieremo senza lavarla; e quando ne saremo più abituati, noi la faremo senza pulirla, e poi la mangeremo senza coglierla». E nel nome di Gesù benedetto cominciai con un boccone di insalata, e, messala in bocca, cominciai a masticarla... Mastica, mastica..., questa non poteva andare giù. Non potendola inghiottire, io dissi: «Cominciamo a bere uno sorso d’acqua». Ebbene: l'acqua se ne andava giù; e l'insalata rimaneva in bocca. In tutto, bevvi parecchi sorsi d’acqua con uno boccone di insalata, e non la potei inghiottire.
Sai che ti voglio dire? Con un boccone di insalata mi tolsi ogni tentazione; che certamente mi rendo conto che quella era tentazione. Questa (ndr: l'ingresso nei frati minori) che è seguita poi, è stata un'elezione, non tentazione, Oh, quanto si deve soppesare, prima di seguire certe decisioni che talvolta risultano molto cattive, mentre parevano tanto buone! Perciò disse san Bernardo: «Non semper credendum est bone voluntati. Non bisogna sempre credere alla buona volontà, no».
- O i santi antichi, come al tempo dei santi padri, come facevano? Pure vivevano d’erbe.-
Io ti rispondo: «Distingue tempora; et concordabis scripturas». Distingui i tempi. Sai quante cose fecero i santi, che tu non potresti fare?
- O il santo Francesco, come fece, che digiunò. quaranta giorni e non mangiò mai? -
Lui l'ha potuto fare, non lo potrei fare io. E ti dico che io non voglio proprio farlo; e non vorrei che Dio me ne desse la voglia. Così ti dico di san Pietro; non sai che camminò sull’acqua, come si cammina sulla terra??! Io non mi ci metterei a farlo!
Dunque, non voler fare quello che pensi già che non potresti fare; che se anche tu lo volessi fare, ne morresti. Pensa se il contadino mettesse la soma all’asino, maggiore di quanto non la possa portare: lo scorticherebbe: e se glielo vuol mettere, devi metterglielo nel luogo dove esso ha la forza. Se glielo mettesse sul collo, lo scorticherebbe; e così se glielo ponesse sulla coda: mettendoglielo in mezzo, lo potrà portare. Allo stesso modo, non vedi come sarebbe pericoloso cavalcare un puledro brado senza la briglia e senza la sella? Chi salisse su un puledro sfrenato, senza sella, mette a rischio di pericolo ambedue allo stesso tempo.
Per cui disse san Giacomo nella sua epistola al terzo capitolo: «Potest etiam freno circumducere totum corpus. Si autem equis frena in ora mittimus ad consentiendum nobis, et omne corpus illorum circumferimus». Il fervore è un cavallo difficile da controllare: e perciò dico che la regola è un ottimo modo per domare questo cavallo perché fu ordinata per mettare un freno proprio a questi fervori; e quando sono così domati, si possono far saltare, trottare, andare di passo lento e veloce, secondo la necessità.