venerdì 13 ottobre 2023

L'esorcismo ad un sacerdote. Padre Amorth, "l'ultimo esorcista"

 


"Avanti." "Buon giorno, padre Amorth. Sono padre Francesco. L'ho chiamata l'altro giorno per..." "Per l'esorcismo, lo so. Prima mi dica. Che tipo di disturbi ha?" "Be' io..." "Non tema. Mi dica tutto. Non c'è nulla di cui avere paura. Sono abituato a certe cose."
"Ecco. Io credo di essere posseduto."
"Questo me l'ha detto già al telefono. Ma un conto è credere di esserlo, altra cosa è esserlo veramente. Perché pensa di essere posseduto?" "Io, durante la messa, non so come spiegare..." "Cosa le succede durante la messa?" "Al momento della consacrazione, sollevo l'ostia e..." "Dica, forza, cosa succede quando c'è la consacrazione?" "Io dico "prendete e mangiate, questo è il mio corpo", e poi "prendete e bevete, questo è il mio sangue". Ma dentro di me una sola cosa penso. O meglio, una sola cosa dico." "Che cosa?"
"Non è facile da dire, padre Amorth." "Padre Francesco, io sono un esorcista. Con il male parlo ogni giorno. Non mi impressionano certe cose. Su, sputi il rospo."
"Va bene. Quando alzo in alto l'ostia, nell'esatto momento in cui quel pezzo di pane diventa il corpo di Cristo, dentro di me una voce forte e potente urla una bestemmia terribile.
Devo mordermi la lingua per non pronunciarla a voce alta. Poi per tutta la durata della messa sto male. Vorrei scappare. Vorrei uscire dalla chiesa e urlare con quanto fiato ho in gola la mia bestemmia. Non so come ho fatto fino a oggi a resistere. Ma ogni giorno, quando dico messa, vivo questo strazio tremendo."
"Ne ha mai parlato con qualcuno?" "Mai." "Padre Francesco, mi dica. Da quanto tempo dura questa cosa?" "Da parecchio tempo." "Da quanto esattamente?" "Dal giorno stesso in cui sono stato ordinato prete. Sono nove anni." "Da nove anni? E lei per nove anni non ne ha mai parlato con nessuno?"

"No. Non sapevo con chi parlarne." "E adesso perché viene qui a dirlo a me?" "Perché non ce la faccio più."
"Mi dica. Ha mai partecipato a qualche rito satanico prima di essere ordinato prete?" "No, mai." "Ha mai frequentato qualche stregone, qualche mago?" "No, mai." "Ha mai subito qualche malocchio?" "Che io sappia no, mai." "Ha mai provato a darsi una spiegazione logica di questo fenomeno? Ha pensato che origine possa avere?" "Ci ho pensato molto. Non so, forse..." "Mi dica."
"Be', non è semplice da raccontare." "Lo faccia."

"Poco prima dell'ordinazione ogni fine settimana andavo in una parrocchia ad aiutare. Un giorno venne una donna. Mi raccontò che da anni sentiva uno "spirito cattivo" dentro di sé. Proprio così. Disse "spirito cattivo". Mi fece molta pena. Disse che aveva figli e che lo spirito cattivo la tormentava di continuo. Mi raccontò che in famiglia il marito e anche i figli avevano cominciato a emarginarla, credendola pazza. Ripeto, mi fece una grande pena.
Non so cosa mi prese ma tutto accadde in un istante. Dissi allo spirito: "Lasciala stare! Vieni da me". Tutto accadde in un istante. Ebbi subito la netta percezione che quella cosa che stava dentro quella donna mi avesse obbedito istantaneamente."
"Così pensa che quello spirito sia entrato dentro di lei e pensa che sia quello spirito a tormentarla durante la messa?" "Sì. Io diedi quell'ordine perché troppa pena..."

"Lasci stare. Non c'è bisogno che aggiunga altro. Meglio avrebbe fatto a pregare per quella donna. E magari a portarla da un esorcista. Certe richieste non si fanno nemmeno per scherzo. Le richieste, le preghiere, le suppliche si fanno solo a Dio. Il nostro orgoglio, caro padre Francesco, va tenuto a bada.
Non si salva la vita degli altri supponendo di riuscire a fare cose che non sono nelle nostre forze. La vita degli altri si salva con la preghiera e con tanta umiltà.
Non si scherza col diavolo, ammesso che di diavolo si tratti." "Be', di cosa altrimenti?" "Padre Francesco, affidiamoci al buon Dio." "Va bene, io..." "Non è più il tempo delle parole. È semmai il tempo dell'azione. Se di possessione davvero si tratta nove anni sono tanti. Tantissimi. Sarà molto dura. Lei poi è un prete. E ciò aggrava tutto. Padre Francesco, male ha fatto a non venire qui prima. Si sieda su quella sedia. Ora indosso la stola, prendo l'olio santo, l'acqua benedetta, il rituale e provo a esorcizzarla. Vediamo". 

"Nel nome del Padre, e del Figlio, e dello Spirito Santo. Gloriosissimo principe delle celesti milizie, arcangelo san Michele, difendici nelle battaglie contro tutte le potenze delle tenebre e la loro spirituale malizia. Vieni in aiuto degli uomini creati da Dio a sua immagine e somiglianza e riscattati a gran prezzo dalla tirannia del demonio. Tu sei venerato dalla Chiesa quale suo custode e patrono, e a te il Signore ha affidato le anime che un giorno occuperanno le sedi celesti.
Prega, dunque, il Dio della pace a tenere schiacciato Satana sotto i nostri piedi, affinché non possa continuare a tenere schiavi gli uomini e danneggiare la Chiesa.
Presenta all'Altissimo con le tue le nostre preghiere, perché discendano tosto su di noi le sue divine misericordie, e tu possa incatenare il dragone, il serpente antico, Satana, e incatenato ricacciarlo negli abissi, donde non possa più sedurre le anime." 

"Non mi succede nulla, padre Amorth. Nulla. Sto bene." "Mi fa piacere. Qui però parlo solo io. Silenzio, per favore." "Ma non c'è bisogno che lei parli. Sto bene davvero." "Silenzio!"

"In nome di Gesù Cristo, nostro Dio e Signore, e con l'intercessione dell'Immacolata Vergine Maria, madre di Dio, di san Michele arcangelo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e di tutti santi, fiduciosi intraprendiamo la battaglia contro gli attacchi e le insidie del demonio.
Sorga il Signore e siano dispersi i suoi nemici.
Fuggano dal cospetto di lui coloro che lo odiano.
Svaniscano come svanisce il fumo: come si fonde la cera al fuoco, così periscano i peccatori dinanzi alla faccia di Dio." 

"Insisto, padre Amorth. Non c'è bisogno. Sto bene..." "La mia pazienza ha un limite, padre Francesco. Ho detto che qui parlo solo io." "Va bene, ma io lo dico per lei, non c'è bisogno..." 

"Ti esorcizziamo, spirito immondo, potenza satanica, invasione del nemico infernale, con tutte le tue legioni, riunioni e sette diaboliche, in nome e potere di nostro Signore Gesù Cristo: sii sradicato dalla Chiesa di Dio, allontanati dalle anime riscattate dal prezioso sangue del divino agnello.
D'ora innanzi non ardire, perfido serpente, d'ingannare il genere umano, di perseguitare la Chiesa di Dio, e di scuotere e crivellare, come frumento, gli eletti di Dio.
Te lo comanda l'altissimo Dio, al quale, nella tua grande superbia, presumi di essere simile; te lo comanda Dio Padre; te lo comanda Dio Figlio; te lo comanda Dio Spirito Santo; te lo comanda il Cristo, Verbo eterno di Dio fatto carne, che per la salvezza della nostra razza perduta dalla tua gelosia, si è umiliato e fatto ubbidiente fino alla morte; che edificò la sua Chiesa sulla ferma pietra, assicurando che le forze dell'inferno non avrebbero mai prevalso contro di essa e che sarebbe con essa restato per sempre, fino alla consumazione dei secoli.
Te lo comanda il segno sacro della croce e il potere di tutti i misteri di nostra fede cristiana. Te lo comanda la eccelsa madre di Dio, la vergine Maria, che dal primo istante della sua immacolata concezione, per la sua umiltà, ha schiacciato la tua testa orgogliosa. Te lo comanda la fede dei santi Pietro e Paolo e degli altri apostoli. Te lo comanda il sangue dei martiri e la potente intercessione di tutti i santi e sante.
Dunque, dragone maledetto, e tutta la legione diabolica, noi scongiuriamo te per il Dio vivo, per il Dio vero, per il Dio santo; per Iddio che tanto ha amato il mondo da sacrificare per esso il suo Unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia la vita eterna;
cessa d'ingannare le umane creature e di propinare loro il veleno della dannazione eterna; cessa di nuocere alla Chiesa e di mettere ostacoli alla sua libertà.
Vattene Satana, inventore e maestro di ogni inganno, nemico della salvezza dell'uomo. Cedi il posto a Cristo, sul quale nessun potere hanno avuto le tue arti; cedi il posto alla Chiesa, una, santa, cattolica e apostolica, che lo stesso Cristo conquistò col suo sangue.
Umiliati sotto la potente mano di Dio, trema e fuggi all'invocazione che noi facciamo del santo e terribile nome di quel Gesù che fa tremare l'inferno, a cui le virtù dei cieli, le potenze e le dominazioni sono sottomesse, che i cherubini e i serafini lodano incessantemente, dicendo: "Santo, Santo, Santo il Signore Dio Sabaoth".
O Signore, ascolta la nostra preghiera. E il nostro grido giunga fino a te." 

"Hai finito?" "Non ho finito." "Forse non hai capito la mia domanda... hai finito prete?" "Taci, spirito immondo. Non hai ancora compreso? Qui comando io". 

"Zitto e ascolta bene le mie parole. Perché adesso è quel Dio che col suo Figlio ti ha sconfitto e umiliato una volta per sempre che chiamo qui in mio aiuto.
Perché non io, ma io attraverso il Padre mio ti scaccerò nell'inferno. Poi chiuderò la porta e getterò via le chiavi. Perché lì devi stare per l'eternità. A nulla varranno i tuoi pianti e lamenti. Nessuno verrà mai ad aprirti.
Ascolta bene quanto ho da dirti immondo drago che ti illudi di tenere in mano il mondo mentre ciò che stringi polvere diventa e il vento la disperde e nulla rimane.
Ascolta bene perché questa è la preghiera di Leone XIII contro Satana e gli angeli ribelli. Questa è la preghiera che più potente non ce n'è.
Ascolta e trema perché è il Signore Dio che chiamo qui innanzi a te:" 

"Dio del cielo, Dio della terra, Dio degli angeli, Dio degli arcangeli, Dio dei patriarchi, Dio dei profeti, Dio degli apostoli, Dio dei martiri, Dio dei confessori, Dio delle vergini, Dio che hai il potere di donare la vita dopo la morte, e il riposo dopo la fatica, giacché non v'è altro Dio fuori di te, né ve ne può essere, se non tu, creatore eterno di tutte le cose visibili e invisibili, il cui regno non avrà fine; umilmente supplichiamo la tua gloriosa maestà di volerci liberare da ogni tirannia, laccio, inganno e infestazione degli spiriti infernali, e di mantenercene sempre incolumi. Per Cristo nostro Signore. Amen.
Liberaci, o Signore, dalle insidie del demonio. Affinché la tua Chiesa sia libera nel tuo servizio. Ascoltaci, te ne preghiamo, o Signore. Affinché ti degni di umiliare i nemici della santa Chiesa. Ascoltaci, te ne preghiamo, o Signore." 

Adesso un silenzio di ghiaccio avvolge l'aria tutt'intorno. Ho finito e padre Francesco sembra sconvolto.
"Adesso ho finito padre Francesco. Può alzarsi. L'esorcismo è finito. Non tema. Ora può parlare, caro figlio. Forza, coraggio, in piedi." "Cosa è successo?"
"Le ho fatto un esorcismo. Lo spirito è uscito un po' fuori. C'è. Dobbiamo vederci spesso." "È grave?" "Don Francesco, non è una malattia. È una possessione. Nove anni sono tanti. Non so quanto ci vorrà per liberarla.
Lei adesso deve fare una sola cosa: tutti i giorni dire messa, recitare il breviario, e recitare il rosario. Il venerdì digiuno totale. Tutti i giorni si astenga dal mangiare carne. Preghi più che può. Ci vediamo una volta alla settimana. E vediamo come va." 

Ci vorranno anni per liberare padre Francesco. Un prete posseduto non è acqua fresca.
Perché Dio permette tutto questo? Spesso perché chi è posseduto ne guadagni in santità. Le sofferenze di don Francesco senz'altro sono servite a lui e, in modo misterioso, di tanti altri.
Soffrire in silenzio. Soffrire di pene così terribili. E offrire queste pene per il prossimo. È un modo efficace per fare del bene. Chi vede questa sofferenza? Nessuno. È nascosta all'uomo. Ma ben visibile a Dio. Dio la vede e la usa per aiutare chi di soffrire non è capace. Chi sta male e non ce la fa ad andare avanti. Chi pecca e dal peccato non sa liberarsi. Coloro che non hanno fede. 

Padre Francesco oggi è libero. Ma dovrebbe ringraziare per la sofferenza che ha patito. Il suo buio, accettato e offerto a Dio, ha dato la luce, ne sono convinto, a tanta gente.
Certo, è terribile che un religioso, uno che ha dedicato la sua esistenza a Dio, cada nelle mani del demonio. Ma questa cosa non deve stupire più di tanto.
Nessuno è immune dagli attacchi del male. Anche i religiosi, anche i preti, le suore, i vescovi, i cardinali, il Papa. Nessuno è immune. Quando penso ai religiosi posseduti penso sempre che contro di loro Satana si scaglia in modo particolarmente violento. Per cui se non sono uomini di grande fede e soprattutto di tanta preghiera rischiano purtroppo di cadere. E possono dannarsi, come tutti. 

Satana tenta di più chi si dedica a Dio perché conquistare un prete significa conquistare, a cascata, tante altre anime, le anime di coloro che sono legate al prete. Un sacerdote all'inferno significa tante altre anime all'inferno, dietro a lui. Ma Satana attacca anche coloro che non vogliono cedergli. A volte prende il sopravvento anche su persone, preti o suore o anche laici, che volontariamente sono integerrimi nella loro opposizione al male.
Satana è il male e spesso il male è cieco. 

Ricordate Gesù? Pensate cosa ha dovuto subire lui prima di morire. Era l'agnello innocente. Aveva dalla sua parte Dio, suo padre, ma il male non l'ha risparmiato. Si è abbattuto su di lui fino a ucciderlo.
In fondo le possessioni si possono leggere anche così: come attacchi violenti del demonio che, indiscriminatamente, colpiscono anche gli innocenti.
Non sempre le possessioni, come anche il male in generale, hanno una spiegazione. A volte anche la persona più santa e innocente di questo mondo può essere colpita dal demonio. È il grande mistero di questa vita: la cecità del male.
Per questo non cerco mai di dare troppe spiegazioni alle possessioni. Ci sono e basta. E contro di esse occorre pregare Dio. Pregare, pregare e ancora pregare.

(Padre Amorth con Paolo Rodari "La mia battaglia contro Satana. L'ultimo esorcista. Non sono io che ho paura del diavolo, è  lui che ha paura di me")